sabato 19 gennaio 2008

I buoni propositi

Quando ero piccola, all’inizio dell’anno nuovo, ero solita formulare dei buoni propositi del tipo: sarò più buona (leggi più ubbidiente), anche se solitamente non ero una carogna, studierò di più, anche se mi facevo sempre un mazzo sui libri e andavo bene a scuola, non risponderò più ai miei genitori, questo sì (ma non è che li prendessi a parolacce, solo ogni tanto una risposta un po’ strafottente, altrimenti mio padre mi avrebbe steso come un tappetino) e così via.

Mi chiedo se ai giorni nostri qualcuno si impegni spiritualmente nel formulare dei buoni propositi e me lo chiedo perché da come vanno le cose credo sinceramente che ciò non avvenga più o, almeno, in misura minima.

Sarà cambiata l’educazione e quindi la famiglia?

Sarà cambiata la società?

Saranno cambiati l’ambiente di lavoro o di studio e il rapporto con il nostro prossimo?

Invecchiando ho imparato tante cose e, sicuramente, non ho finito.

Non ho finito di meravigliarmi di quanto la gente sia maleducata, arrogante, pressappoco, di quanto sia forte il senso dei propri diritti e trascurata la coscienza dei propri doveri.

Ci sono cose elementari da ricordare come ad esempio che ad ogni azione corrisponde una reazione e qui è d’obbligo essere più chiari.

Leggevo pochi giorni fa, sul quotidiano La Stampa, che due ragazzi e una ragazza, per fare uno “scherzo” ad un loro amico avevano creato un blog in cui sostituendosi all’amico stesso e scrivendo in prima persona , mandavano in rete dei post in cui venivano svelati i suoi gusti , le sue tendenze e, non paghi di ciò, anche il suo numero di cellulare per eventuali contatti telefonici.

Un bel giorno l’ignaro ragazzo ricevette una telefonata in cui l’interlocutore gli chiedeva un appuntamento per un incontro, precisando già che sapeva quali erano le sue preferenze.

Per fortuna la madre del giovane, prontamente, fece una denuncia ai carabinieri i quali, grazie alla polizia postale, scoprirono che la cosa andava avanti da almeno sei mesi, e anche e soprattutto chi erano gli autori dello scherzo i quali si mostrarono meravigliati per tanto clamore, ribadendo che il loro era appunto uno “scherzo”.

Le conseguenze sono state abbastanza pesanti in quanto ai ridanciano autori del blog sono stati contestati vari capi d’imputazione e spero che se non andranno in galera rimanga qualche traccia sulla loro fedina penale e al ragazzo sono costati mesi d’inferno duranti i quali non ha avuto il coraggio di uscire di casa per la vergogna, e la perdita dell’anno scolastico.

Purtroppo ci sono tanti, troppi casi di cattiveria gratuita, in casa , per strada, in ufficio, tante occasioni in cui se possiamo fare i furbi cercando di fregare il nostro prossimo ci sentiamo gratificati.

Concludo dicendo che per quattro giorni che dobbiamo vivere su questa terra vale la pena di essere così miseri, cattivi e poco generosi?

1 commento:

Simone ha detto...

I miei buoni proposti son più che altro obiettivi. Non ho mai fatto buoni propositi fino al 2004 perchè sapevo che non li avrei mantenuti. Ho cominciato con il 2005, anno della laurea, e da quel momento tutti i buoni propositi/obiettivi sono stati raggiunti, a volte anche di più. I risultati sono stati importanti e quest'anno vedeimao di fare l'ennesimo salto di qualità, (da magro...)