sabato 20 ottobre 2007

L'infanzia


Ho un'amica, una cara amica, che ha quasi la mia età e cioè 65 anni.
Ha un problema grosso e cioè sua madre, una madre che non l'ha mai amata nè quand'era piccola nè ora che sono anziane tutte e due. Una madre che lei segue quotidianamente , anche se è sistemata in una casa per anziani. Va da lei tutti i giorni, le porta i fiori, l'uva, quand'è stagione, non la sua che non le piace, ma quella acquistata al negozio, i cioccolatini, il gelato, la biancheria lavata e stirata.
Quando ha un malanno fa il diavolo a quattro fin quando non è visitata e curata a dovere, va a lamentarsi con le infermiere quando nota che qualcosa non è fatto a dovere, insomma le sta dietro con affetto, devozione, rubando tempo alla sua famiglia e a tutti gli impegni che si possono creare.
Da aggiungere che ha una sorellastra che brilla per la sua assenza ma che strappa un sorriso radioso alla vecchia madre quando si degna di andare quelle poche volte in un anno.
Ma per la mia amica questo sorriso non c'è mai, non c'è mai un piccolo grazie sussurrato, c'è sempre e solo un muso duro, una faccia arcigna. Mi ha detto sempre la mia amica: "Mia madre, non l'ho mai vista sorridere".
Però non si lamenta, solo qualche volta, quando il cuore è gonfio accenna a qualcosa, con gli occhi che le si riempiono di lacrime e per me è doloroso vederle apparire.
Da piccola, quando rimase orfana, venne affidata alla nonna e con lei rimase anche quando questa "madre" si risposò, dette alla luce un'altra bambina, e fin quando questa nonna morì.
Allora la riaccolse in casa, ma la mandò a 10 anni a fare la sguattera e la servetta in una casa di riposo che la ospitava anche per la notte.
Non so altro e ripeto che qualche volta le sfugge qualcosa, ma il suo dolore è grande, continuo e cesserà forse quando questa orribile, lucida e cattiva vecchia chiuderà gli occhi.
Spesso c'è mancanza di amore per questi bimbi indesiderati, considerati come un fardello, sentiti come un peso una palla al piede.
In Romagna, terra allegra, fantasiosa, passionale una donna rimasta incinta di un bambino indesiderato, lasciò un segno indelebile su quel bambino non voluto , lo registrò all'anagrafe col nome "An te vleva" cioè non ti volevo. Mancanza d'amore appunto e non oso pensare a che infanzia infelice quel bimbo, con quel nome, era destinato.
L'infanzia è il nostro giardino segreto pieno di profumi, di colori, di ricordi, che nessuno ci può togliere. Rimangono le sensazioni, le risate, i volti dei nostri genitori , i loro sguardi pieni di amore, le sgridate per delle marachelle, è insomma la nostra valigia che ci trasciniamo dietro per tutta la vita e che apriamo ogni tanto per ricordare e ricordare è bello quando è bello.
Quando ero piccola, e la mia famiglia era composta da solo 3 persone, (il mio adorato fratello è arrivato molto dopo), con i nonni adorati lontani in meridione, non c'erano problemi, papà e mamma si volevano bene e ne volevano a me e tanto, non c'erano litigi, ci si accontentava di poco, si era subito dopo la guerra,ma non ci mancava niente.
Ogni tanto qualche scappaccione, ero e sono molto vivace, e forse volevo più bene a mia madre, più indulgente, che a mio padre, ma ora che sono veramente grande e da un pezzo, ho rivalutato e di molto la figura di papà, persona pulita, onesta, grande lavoratore, dedito alla famiglia e senza grilli per la testa. Si lavorava molto, infatti mia madre faceva la sarta e lavorava in casa e anche io, piccolina, aiutavo a cucire e ricordo che la sera cucivamo tutti e tre ascoltando le commedie alla radio e quanto erano belle e avvincenti!
Regali pochi, c'era ancora la guerra alle spalle ma l'eredità più importante lasciatami da mio padre è consistita in un gran senso del dovere,in grande amore per lo studio e in grande affetto
A proposito quei bimbi nella foto sono i miei.
Sembrano molto felici e, per fortuna, credo proprio che anche ora abbiano la stessa espressione, anche se sono passati veramente tanti anni.
Ringrazio il cielo e la terra per la mia fortuna.

5 commenti:

Vale ha detto...

Noto sempre più spesso che a tanto amore, cura e dedizione dei figli (e non solo) verso i genitori, non sempre corrisponde affetto e amore. Spesso le persone anziane, per quanto vengano accudite e adorate dai figli, si incattiviscono e induriscono. Non ho idea di cosa significhi essere anziani, vecchi, non avere prospettive e sapere che la morte è prossima. Immagino che questo possa esasperare, ma perchè prendersela coi figli o i parenti? Perchè metterli in croce, rovinando le loro esistenze? Spesso per periodi lunghi anni. Ho la fortuna di non averlo provato sulla mia pelle, ma sentendo tanti racconti, mi sono convinta che il problema è sempre più diffuso e presente.

ziut ha detto...

Fortunatamente ciò non si può dire della vostra nonna....
Vero, nipoti ?

ziut ha detto...

PS. Grande PAPA' ..e benedetti i suoi scapaccioni... ;)

Vale ha detto...

W NONNA!!!! E' un mito vivente!!
NONNICCIORINKY...

Simone ha detto...

Vero Zione!

Credo che certe persone siano dure e cattive per natura, è questione anche di trovarsi, affettuosi con affettuosi e duri con duri.

Mi dispiace non aver conosciuto Nonno, ma sono felice di avere un Madre come quella che ho...