domenica 5 agosto 2007

Beyrouth (parte terza con gita a Baalbek)


Come ho detto nel post precedente, superato l'attimo di smarrimento causato dall'abbandono della mia archeologa, ho pensato che comunque dovevo mangiare qualcosa e mi sono recata nella triste e vuota sala da pranzo dell'albergo, dove l'unico cameriere mi ha guardato con preoccupazione visto che ero la sola utente .Mi ha quindi servita mentre dava lezioni d'inglese al cuoco che doveva essere quanto meno filippino e che volenterosamente ripeteva tra uno sfrigolamento e l'altro le parole che l'altro gli insegnava.
Nel pomeriggio dopo un breve riposino, mi sono dedicata all'interessante visione dei programmi televisivi e mi sono fatta una cultura sugli spot pubblicitari. Bisogna sapere che in medio oriente vendono reclamizzati oltre ai prodotti della Ferrero tradotti in lingua araba , dei prodotti che qui non esistono più come ad esempio il Tide in polvere o anche Ola (anche a Bagdad si usava) la saponetta Lux che qui non compare se non nei supermercati e altri prodotti che ora non ricordo. Ma la cosa che più mi ha stupito è stata lo spot sugli assorbenti (esterni, ovviamente) : la ragazza che ne suggeriva l'uso era con il velo nero che noi in Iraq chiamavamo abaia.
Mi sono detta :" ma guarda come sono avanti!").
Non ricordo cosa ho combinato quel pomeriggio, ma ciò che mi ha stupito è stato sentire qualche parola d'italiano provenire dal balcone della stanza accanto (ero andata a fumare sul mio).
Il mattino dopo, era domenica, andata a fare colazione e questa volta la saletta era piena, sento di nuovo parlare nella mia lingua e con la faccia tosta che non mi manca, vado verso l'origine di quel suono melodioso e mi trovo di fronte a due signore un più giovani di me.
Ovviamente mi presento e scopro che le due dame provenivano dall'Università di Udine , una delle due era prorettore vicario, ed erano a Beyrouth, ospiti della D.G.A, per promuovere scambi culturali con il loro ateneo , non solo, ma che con gli stessi scopi avevano girato praticamente tutto il mondo.
Mi dicono che il loro programma della giornata contempla una gita a Baalbek e mi chiedono se mi voglio unire a loro.
Represso un nitrito di gioia,e raccattata la fedele e non ancora sfruttata Canon mi fiondo nella macchina con autista che avevano nolleggiato e voilà comincia la mia inaspettata e godereccia avventura.
Baalbek dista due ore da Beyrouth ma vi assicuro che non ce siamo accorte tante chiacchiere abbiamo fatto quasi da seccarci la lingua e, arrivate a destinazione, ci siamo recate nel parco archeologico dentro al quale si trova quel tempio , la cui foto sono riuscita ad inserire nel post (ce l'ho fatta finalmente).
Il luogo era eccezionale e non sto a descriverlo perchè altrimenti i capitoli diventerebbero ancora più numerosi, ma la cosa più bella è che mentre Elisabetta (una delle due) ed io ci perdevamo nell'ammirazione di tutto ciò che ci circondava Maila, il prorettore ci leggeva la descrizione del monumento, traducendo tutte le informazioni dalla guida in francese che consultava. per noi Mi ricordo che c'erano anche dei boyscout, ma un altro ricordo anche se di minore importanza affiora alla mia memoria.
Avendo ovviamente bisogno di una toilette ed individuatane una verso l'uscita ne ho approfittato. La mia meraviglia è dovuta al fatto che era linda, incredibile!!!
Vicino a questa c'era un bel mosaico stretto e lungo, e, soffermatami per ammirarlo, vedo l'addetta ai bagni ,che mi stava osservando, arrivare con un secchio e versare l'acqua ,in esso contenuto, sul mosaico stesso per renderelo più leggibile (la foto del mosaico,vicina a quella del tempio è quella a cui mi riferisco) .Veramente una grande cortesia!
Adesso basta con le foto, altrimenti rischio di viziare troppo i miei 25 lettori!
Uscite dal parco archeologico abbiamo fatto un giretto nella città specialmente in una specie di suq dove vendevano alimentari di ogni genere dove le mie nuove amiche hanno dedicato il loro interesse a bancherelle che offrivano dei semini e altre cose da sgranocchiare e ne hanno acquistato in quantità. Mentre parlavamo tra di noi ,ovviamente in italiano, il proprietario di una di quelle bancherelle ci rivolge la parola nella nostra lingua. Naturalmente la nostra sorpresa è stata grande anche perchè il suo italiano era buono. Alle nostre domande su come e dove l'avesse imparato questo signore, relativamente giovane, ci ha spiegato che in gioventù era venuto in Italia per studiare arte e una volta tornato nel suo paese non era riuscito a trovare altro lavoro che quello stava facendo in quel momento.
Poi su suggerimento del nostro autista ci siamo recate in una specie di ristorantino e qui abbiamo commesso una gaffe invitandolo a sedersi al tavolo per mangiare con noi e mettendolo in imbarazzo. Infatti considerandosi persona di "servizio" non era corretto per lui sedersi con i suoi datori di lavoro.
Dimenticavo di dire che oltre ai semini e porcheriole varie siamo andate anche in un negozio di souvenirs dove io ho acquistato per mio figlio una bella pistola a canna lunga tutta intarsiata di madreperla che , al mio rientro, ha fatto andare in fibrillazione gli addetti per il controllo bagagli quando hanno passato il mio trolley ai raggi x e hanno visto lo scheletro della pistola.(Per fortuna la mia spiegazione che si trattava solo di un souvenir li ha convinti).
Sulla strada del ritorno ci siamo ancora fermate per acquistare dei vetri moderni bianchi e blu in un negozio a cielo aperto ed erano tanto a cielo aperto che la polvere della strada e la pioggia avevano creato un a bella patina di sporco. Ovviamente ci siamo caricate come mule con l'idea di farne dei regali. Erano delle ampolline molto graziose che riprendevano in maggior parte antiche forme fenice :infatti ne ho avuto conferma quando ho visti i vetri dell'epoca nei musei e nelle varie pubblicazioni. Pensavo ,in buona fede, di farne regali per Natale : non ne regalato neppure uno, li ho tenuti tutti e 23 per me.
La giornata era stata veramente eccezionale e una volta tornate a Beyrouth l'abbiamo conclusa nella hall dell' hotel di fronte al nostro , perchè quella del nostro albergo non piaceva loro,brindando a coca e cola e birra.
L'indomani sarebbe stata una giornata di lavoro per tutte e tre.

2 commenti:

Sab ha detto...

Le avventure di Mammazan continuano!Piacevole leggere le tue scorribande,soprattutto quando descrivi i tuoi giri nei suk,come ti destreggi tra una bancarella e l'altra.Mi sembra di vederti,altro che Porta Palazzo!Aspettiamo con ansia altri episodi.

Vale ha detto...

Non ci credo che ti si seccherà mai la lingua! Questa era la piu godibile delle puntate, anche se non ho ancora letto la quarta!! Potresti fare la serie Mammazn alla ricerca della Toilette perduta!!